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"Breaking into Comics the Marvel Way", gli autori italiani

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Benvenuti su Comicus per raccontarci la vostra esperienza con "Breaking into Comics the Marvel Way".

L'antologica nasce come raccolta dei più talentuosi disegnatori selezionati durante il Chester Quest di C.B. Cebulski. Come hai deciso di partecipare a questa selezione? Con cosa ti sei proposto?


Tommaso Bennato: In principio non conoscevo l'esistenza di questa selezione, poi tramite una mia amica, anch'essa fumettista, ne sono venuto a conoscenza e ho partecipato senza alcuna pretesa o convinzione… solo con un po’ di speranza e incoraggiamento datomi dai miei amici… allora ho deciso di provare, in fondo non avevo nulla da perdere.
Preparai un blog sul quale misi alcune tavole di prova fatte in passato, ed inoltre inviai delle tavole di un mio progetto (Kelevra - Cane rabbioso) che purtroppo ho dovuto accantonare per ora, ma che, in quel periodo, mi diede la possibilità di essere scelto.

Michele Bertilorenzi: Nel periodo del ChesterQuest stavo iniziando il mio primo libro per la Vertigo e non ho pensato subito a partecipare al concorso. Durante la fiera di Mantova di due anni fa Mr. Cebulski stava realizzando l'ultima tappa italiana, se non sbaglio, e io stavo andando a zonzo per la fiera con Simone Bianchi che è un mio grandissimo amico. Simone chiese a C.B. di dare un occhiata alla mia roba e lui ne fu subito entusiasta!
Devo ammettere di aver avuto un gran cxxo e non ringrazierò mai abbastanza Simone per avermi creato quest'opportunità.

Serena Ficca: È stato tutto abbastanza casuale, mi trovavo a Dublino per il DublinComicCon con Bruno Letizia per la presentazione di un suo lavoro. Con me avevo solo un book che stavo preparando per la fiera di Angoulême, pieno di tavole pensate per la Bande Désinée. Quando ho scoperto che la Marvel selezionava dei disegnatori per dei colloqui, ho lasciato il book. Il giorno seguente ero sulla lista dei selezionati e ho conosciuto C.B. che mi ha spiegato cos'era il ChesterQuest.
 
Matteo Scalera: Se ben ricordo tutto è cominciato quando una mia amica mi segnalò tempo fa di questa talent research della Marvel. All’epoca (più o meno tre anni fa) stavo lavorando ad Hyperkinetic, una miniserie Image. Lavorare in Marvel è sempre stato un mio sogno, pertanto non appena ho avuto la notizia ho immediatamente raggruppato il materiale migliore che avevo (alcune pagine di Hyperkinetic e qualche illustrazione), l’ho messo on-line e ho mandato in fretta e furia tutto a C.B.

I testi delle storie sono di alcuni degli autori più di punta della Marvel: chi scrive la storia che disegnerai?

TB: La storia su cui ho lavorato e stata scritta da Peter David.

MB: Mike Benson, il suo stile mi piace davvero molto infatti è riuscito a scrivere una storia veramente carina su Bullseye in sole otto tavole.

SF: La storia è sceneggiata da Kathryn Immonen, l'attuale scrittrice della serie regolare di Runaways.

MS: La mia storia è scritta da Frank Tieri, che peraltro sono riuscito a conoscere di persona durante l’ultimo ComiCon di San Diego. Ovviamente si è trattato di due chiacchiere veloci, ma fa sempre piacere vedere di persona chi scrive la storia che andrai a disegnare.
La storia è incentrata sulla figura di Deadpool, in sostanza in otto pagine troverete il Mercenario analizzato a 360°, dal lato violento, al lato comico, al lato più sentimentale (ebbene sì, anche Deadpool ne ha uno), fino al lato più instabile di questo magnifico personaggio.
 
Quali consigli e direttive hai avuto dallo scrittore e dagli editor?

TB: Per fortuna non ho ricevuto molte pressioni e mi hanno risposto tempestivamente su ogni mio dubbio; mi hanno comunque mandato del materiale di riferimento per alcuni personaggi e per le ambientazioni, segnalandomi delle piccole preferenze riguardo la scelta dei costumi.
In sintesi è stata una piacevolissima collaborazione, anche per come è stata gestita.

MB: Nessuna, totale carta bianca.

SF: Con Katrhyn non ho mai parlato direttamente, ma la sceneggiatura era molto dettagliata e piena di link a immagini di riferimento. L'editor Daniel Ketchum è stato molto presente, mi ha lasciato molto libera ed è stato divertente lavorare con lui.

MS: A parte un paio di aggiustamenti qua e là in fase di layout, dovuti più che altro al cercare di “affievolire” alcune scene un po’ troppo crude (si sa, Deadpool non va tanto per il sottile!), sono stato lasciato liberissimo praticamente in tutto. È stata decisamente un’esperienza lavorativa molto serena. Magari fosse sempre così, nel nostro lavoro.
 
Qual è stata la parte più divertente del lavoro? E quale la più difficile?

TB: La parte più divertente è stata… prendere il lavoro… e poter lavorare su personaggi che fino ad allora avevo solo letto e disegnato per me o per gli amici… ed ora invece potevo disegnarli per la casa editrice che li ha resi un simbolo per tutta la mia generazione e prima ancora…
Le difficoltà maggiori le ho avute principalmente per la mia inesperienza, che si è fatta sentire sulla narrazione e sulla comunicazione con i contatti della Marvel, Jordan White, Ketchum Daniel, C.B.Cebulski e tutti gli altri...
Per quanto riguarda la narrazione, mi è stata affidata una storia senza parole, dove quindi le immagini dovevano raccontare tutto… e non avendo molta esperienza, mi sono ritrovato un po’ in difficoltà. Spero di essere comunque riuscito, in qualche modo, nel compito assegnatomi.
Per quanto riguarda la "comunicazione", mi è stato un po’ difficile comunicare con loro in quanto io non conosco bene l'inglese/americano e quindi ho dovuto un po’ adeguarmi alla situazione chiedendo aiuto ad amici e a dizionari vari. e alla fine ce l'ho fatta.
Un'altra parte difficile è stata far comprendere il mio nome… sia per le questioni burocratiche sia su i vari link, della Marvel e non.
Ancora adesso su qualche sito, compare il mio nome scritto male, tipo "Tommasso"… ma sembra che anche in questo caso alla fine ci siamo riusciti a comprendere

MB: La cosa più divertente è stata sicuramente lavorare su Bullseye! Molto tempo prima che mi arrivasse la sceneggiatura, Mr.Cebulski mi chiese su che personaggio avrei voluto lavorare ed io risposi senza esitare "Daredevil o Bullseye". La cosa più difficile da affrontare invece è stata forse la pressione di lavorare per la prima volta per Marvel…

SF: L'inchiostrazione è stata la parte più divertente! Il layout è stato sicuramente la parte più impegnativa.

MS: La parte più divertente è stata senza dubbio lavorare sul mio mercenario preferito, Deadpool è in assoluto il personaggio che più adoro della scuderia Marvel. In lui c’è tutto quello che più amo, dall’azione e la violenza, alla più totale pazzia, il tutto condito sempre con un filo di comicità. Per non parlare dell’estetica del personaggio, molto ben equilibrata dal punto di vista grafico. Durante l’arco della storia lo vedremo in un paio di situazioni assurde, è stato davvero divertente lavorarci sopra.
Una cosa impegnativa è stata sicuramente l’andarsi a ripescare le reference necessarie per questa storia, dato che durante le otto pagine Deadpool ripercorre mentalmente il suo passato, la sua terribile esperienza nel progetto Weapon X, gli amori falliti, le amicizie, le battaglie combattute. In questo devo assolutamente ringraziare l’editor, Daniel Ketchum, che in breve tempo è riuscito a procurarmi tutto il materiale mancante.
Altra cosa, ovviamente di minor peso, è stata il dovermi adattare a un racconto condensato in sole otto tavole, che quindi richiedeva spesso sei vignette per pagina, mentre tendo a trovarmi più a mio agio stando sulle quattro a tavola (a dire il vero, sono un fan della doppia splash, se proprio vogliamo dirla tutta!). Non tanto per un discorso di pigrizia, è che mi piace proprio lavorare con tanto spazio a disposizione, il che mi permette di giocare maggiormente sulle inquadrature e sul movimento.
Per finire, lo stile, che ha costituito sia un divertimento che una difficoltà; con questa storia ho voluto sperimentare a livello di inchiostrazione (so che non è una grande idea sperimentare al tuo primo incarico per Marvel, ma mi è stata data carta bianca in merito, perciò ho seguito il mio istinto), provando ad usare pennello e pennino combinati, cercando di fare tutto, anche le ambientazioni, a mano libera. Ne sono risultate tavole molto sporche e volutamente irregolari, mentre mi sono mantenuto più controllato sulle gabbie e le prospettive; sono onestamente molto soddisfatto di queste otto tavole, spero che piacciano anche ai lettori.
 
Dopo questa esperienza, che aspettative nutri nei confronti della Marvel Comics?

TB: … Beh, spero indubbiamente di poter continuare su questa strada, ma so che non è semplice, non amo pensare troppo a come andrà o cosa potrebbe accadere, preferisco concentrarmi sul lavoro e cercare di crescere, solo così potrò sperare di poter continuare questa esperienza. Come dicevo prima, sono agli inizi e ho tanto da imparare, ma spero di riuscire in questo mio sogno.

MB: Ho realizzato un'altra storia breve su Iceman uscita su Nation X numero 1. Naturalmente cercherò di entrare in modo più stabile possibile all'interno Casa delle Idee

SF: Spero di poter collaborare di nuovo con loro! È molto semplice collaborare con i loro editor, sono molto preparati.

MS: Ovviamente il futuro è un grande punto interrogativo per ora. È altrettanto ovvio che in cuor mio sto sperando di essere chiamato a lavorare ancora per loro (chi lo sa, magari proprio sul Mercenario!). Per ora so solo che Daniel, l’editor, sta facendo girare il mio lavoro fra i colleghi, spero di cuore che ne venga fuori qualcosa di buono. Incrociamo le dita!
 
Ma oltre la Marvel, sei già un autore abbastanza affermato: a cosa stai lavorando in questo periodo?

TB: Purtroppo non sono ancora un autore affermato, ho lavorato e sto lavorando per altre case editrici, ma solo pochi lavori sono stati già pubblicati, altri invece dovrebbero essere pubblicati a breve.
Lavoro principalmente per la Francia.
Ho pubblicato
- una storia breve (Progetto: Sephiroth) in Giappone per la "Kodansha" nella rivista "Mandala Vol 03"
- un'altra storia breve (Un giorno da eroe, un lavoro un po’ più vecchio) per Nicola Pesce Edizioni sulla rivista "Wombat"
- sto inoltre ultimando un lavoro in questi mesi (Mystic Heart), scritto e colorato da Micaela Tangorra e Andres Mossa e che sarà a breve pubblicato dalla "Claire De Lune" in Francia sia il primo che il secondo tomo. Sarebbe il mio primo lavoro più impegnativo e lungo.
Escludendo ovviamente la storia breve con la Marvel!!!

MB: Mah… abbastanza affermato è un complimento! È uscito a gennaio il mio primo libro per Vertigo Crime, The Chill, e sto per iniziare un'altra cosa sempre con la Vertigo, ma non posso ancora parlarne. Inoltre continuo a realizzare le copertine del mio progetto italiano assieme a Tommaso De Stefanis, Madadh.

SF: Vari progetti, ma ancora top secret.

MS: Ho da poco finito di disegnare una serie di carte da gioco per Panini, al momento sono al lavoro sulle chine per un fumetto Disney e ormai da un paio d’anni lavoro al fumetto dei mitici Gormiti, sempre nel ruolo di inchiostratore.
Nel frattempo sto cercando di promuovere il mio artbook personale (quest’anno al secondo volume), che mi sono interamente autoprodotto; l’avere un proprio artbook non è ancora un’usanza molto diffusa fra gli artisti italiani, purtroppo. Mi piacerebbe vedere più amici/colleghi uscire con raccolte di lavori propri.
Nei ritagli di tempo porto avanti un progettino personale ancora alle prime fasi, il mio intento è quello di arrivare ad ottobre con un bel pacchetto di presentazione in mano da proporre a un editore, attualmente ho un forte bisogno di fare qualcosa di totalmente mio (“E chi non ce l’ha?!?”, direte voi…).


Gianluca Reina
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